Il vivace dibattito sulla pista ciclabile di via Napoli a Nocera Inferiore, pubblichiamo l’intervento dell’ex sindaco Torquato
di Manlio Torquato
Non sarà la pista ciclabile di via Napoli a rimanere orfana di paternità amministrativa. Perciò me la assumo io, non foss’altro perché è un’opera avviata con la mia amministrazione, come tante altre: dalla riqualificazione di Piazza del Corso, alla rotatoria, al parcheggio di via Canale, al nuovo asilo nido di Grotti, al completamento del Palasport, alla rete fognaria, al rifacimento del campo e della pista di atletica, al Centro di aggregazione giovanile della biblioteca, alla infrastrutturazione delle aree PiP (Casarzano in corso, Fosso Imperatore a breve, se si decidono), alla riqualificazione (in corso, ma va a rilento) della villa comunale con l’acquisizione della biblioteca al nostro patrimonio, al consolidamento anti sismico della scuola di via Gramsci, al parcheggio e alla villa di Piedimonte, al Tribunale, ecc. Ad altre che ancora devono partire. E lo faccio senza iattanza, ma con sincero rispetto delle critiche piovutele addosso. Non tutte meritate.
La pietra dello scandalo
L’intervento è una riqualificazione di uno dei tratti urbanisticamente più disordinati della città.
Dove si sovrappongono, caoticamente, ex opifici riadattati o riconvertiti a scuole o peggio ad abitazioni civili o ancora operanti a ridosso della scuola e della strada. E fino a ieri una sovradimensionata aiuola in cemento dinanzi alla rampa di accesso della scuola. La pietra dello scandalo è il fatto che la ciclabile sia troppo breve per esser considerata tale. Si può essere anche d’accordo, non fosse che vanno fatte anche alcune considerazioni.
“Ciclabili? Poco spazio”
La prima: come detto più volte, realizzare una ciclabile completa lunga e ampia a Nocera, è pressoché impossibile, a causa dell’ assoluta mancanza di spazio di una città selvaggiamente cementificata con strade strette al passaggio tra palazzi.
“Disordinata sovrapposizione”
La seconda: immediatamente prima di quella in discussione, ne è stata realizzata un’altra di ciclabile, anni fa (un primo tratto di cui questa è in qualche modo prosieguo), nell’ambito di un intervento edilizio abitativo privato, sostitutivo delle vecchie Mcm, dove un pò più di spirito critico negli anni, lo si sarebbe potuto esercitare (così come per quello dietro al cosiddetto Bingo): tutti fiori di cemento in omaggio all’edilizia privata, che ha sottratto per sempre a Nocera e a quella zona in particolare, spazi pubblici, nel silenzio generale. Lasciando una disordinata sovrapposizione di supermercati, piccoli opifici e case, altre case, sempre case.
I parcheggi
La terza. Questa, credo, sia la vera ragione delle polemiche continue. Se comprendo i commercianti e qualche residente. Ma rilevo sul punto che i posti auto sottratti, con la realizzazione della ciclabile, devono essere recuperati (così era nella idea di progetto) nello spazio di via Napoli in direzione degli uffici Gori e anche intervenendo in altre porzioni di quella zona attualmente disordinatamente occupate, tra pubblico e privato. Oltre all’idea, di cui ragionammo con l’assessore al ramo, di un progetto di finanza in partnership con la Provincia, per una grande area parcheggio sottostante l’ampio spazio della scuola alberghiera.
È una cosa fattibile, che migliorerebbe la situazione di una zona soffocata. E che invito l’attuale amministrazione a porre in essere. Sarebbe ampiamente compensativa dei posti auto perduti ma che si riversavano sulla strada ad ulteriore intralcio del traffico di via Napoli.
I pini abbattuti
La demolizione di alcuni pini ha fatto giustamente scandalo. Ma non è di progetto, quanto in parte dovuta alla pericolosità dei fusti arborei e in maggior parte, al maldestro procedere dei lentissimi lavori (per cui il Comune ben farebbe ad intervenire e severamente). Quelli caduti saranno adeguatamente ricollocati in pari numero. Non c’entra nulla perciò il “piano del verde” (che, voglio ricordare, siamo stati la prima amministrazione ad adottare in 40 anni e che chiude un saldo attivo di oltre 120 nuove piantumazioni a medio ed alto fusto, numeri alla mano).
“Si guardi all’intervento complessivo”
Ritorno sulla brevità della pista. Si è vero, ma come detto, questo è il territorio e per provare a realizzare una ciclabile a Nocera o la si strappa metro per metro al cemento o non sarà mai possibile. Oppure non ne dovremmo mai più parlare. Piuttosto si dovrebbe dire che il progetto va visto nell’insieme di un intervento che comprende un secondo lotto in prosieguo e fino alla fine di via Pucci dove, tra i tratti di ciclabile (dove possibile) e le “zone 30”, sarebbe abbastanza lungo da aver senso compiuto.
“Poco spazio per la mobilità sostenibile”
Infine, si sta comunque presentando un riordino estetico di quel tratto di strada demolendo superfetazioni in cemento che appare quantomeno, brevità a parte, assai più decoroso del disordine architettonico e visivo che vi era prima, basterà alla fine comparare. Quando si invoca su questo territorio la mobilità sostenibile e la realizzazione di piste ciclabili, come fatto per anni, si deve sapere che questo è lo spazio e, se si vuol continuare, questi sono gli strumenti a disposizione. Purtroppo.