Domenica il Bari allo stadio Torre. E la memoria corre alla sfida del 1977 quando la Paganese di Rambone sconfisse i pugliesi contrastandoli verso la serie B
C’è aria di grande attesa nell’ambiente azzurrostellato per la sfida con il Bari che rievoca una dolce primavera, quella di oltre quarant’anni fa. Era il 17 aprile del 1977 quando la formazione pugliese, per la prima volta, arrivò a Pagani per una gara di campionato, quello di serie C.
Era la Paganese di Gennaro Rambone, il tecnico della Sanità, che stava facendo sognare ad occhi aperti i tifosi azzurri. La “matricola terribile”, appena sbarcata in C, rese più difficile del previsto la corsa del Bari del tecnico Giacomo Losi verso la B contesa, sino a poche giornate dalla fine, proprio all’undici paganese.
Domenica, alle ore 15, arbitra il signor Colombo di Como, dopo 42 anni si rinnova quella sfida, segnando un tuffo nel passato per una generazione intera. Quella domenica del ’77, già particolare perché si festeggiava la Madonna delle Galline, arrivò a Pagani la capolista Bari dei vari Materazzi, Maldera, Sciannimanico e del bomber Penzo con 5 punti di vantaggio sulla Paganese dei miracoli.
Fiore, Bonora, Leccese, Zanin, Zana, Stanzione, Tacchi, Patalano, Grassi, Iannucci, Tombolato, è la formazione che recitano a memoria i tifosi cinquantenni. Un secondo posto, in una stagione indimenticabile, reso possibile da una squadra voluta dai vari dirigenti Torre, Malet, Cascone e De Risi e che eliminò dalla coppa Italia di C, lo stesso Bari agli ottavi, per arrendersi solo in semifinale alla Sangiovannese.
Quella domenica, dinanzi ad oltre ottomila spettatori per un incasso record di 20 milioni delle vecchie lire, Tacchi, autore del gol vittoria, sfoderò una prestazione super come tutta la squadra. Il distacco, dopo la vittoria per 1-0, passò a meno 3 punti dalla vetta ma la Paganese non riuscì a colmarlo ed il sogno della B restò tale. Rimane il ricordo di una squadra con una difesa bunker, miglior reparto con appena 18 gol al passivo in 38 gare, che collezionò 20 risultati utili consecutivi, otto vittorie e 12 pareggi in cinque mesi senza sconfitte.
Cosi ricorda quella sfida Franco Zana, ex difensore azzurro: “Indimenticabile partita, facemmo impazzire Pagani, una vittoria memorabile contro un Bari fortissimo”. “Ricordo che ebbi la febbre per quasi tutta la settimana e c’era Stanzione squalificato e nonostante svolsi solo la rifinitura del sabato – rammenta il difensore toscano – andai in campo, impossibile non esserci. Sicuramente la differenza con quel Bari la fece la mancanza nella nostra rosa di un attaccante che andasse in doppia cifra”.
Sul fronte barese il ricordo dell’attaccante Domenico Penzo, successivamente in forza alla Juve e Napoli: ” Tutti si aspettavano la Salernitana, il Crotone e la Reggina ma a contenderci la B fu la neopromossa Paganese. Aveva una grande difesa con gente tosta, abbinata all’euforia dell’ambiente ed un grande allenatore come il compianto Rambone. A distanza di 40 anni onore a quella Paganese. Noi vincemmo perchè eravamo stati costruiti per vincere il campionato, con una rosa più ampia”.
Una partita che fa parte della storia della Paganese, del classico Davide contro Golia, che domenica Scarpa e compagni cercheranno di ripetere, per fermare l’ascesa degli uomini di mister Vivarini verso la vetta della classifica che per ora è occupata dalla Reggina.