Continuano gli appuntamenti con la storia dedicati alla memoria dell’olocausto degli ebrei al II Istituto comprensivo di Nocera Inferiore
Dopo la partecipazione alla diretta streaming dello scorso 24 gennaio con la sopravvissuta Edith Bruck, domani pomeriggio durante le ore pomeridiane del curricolo Smart, nei locali della sala polifunzionale della Galleria Maiorino, gli alunni della scuola secondaria “De Lorenzo” si confronteranno con Marco Caviglia, storico della Fondazione Museo della Shoah di Roma, e con Mario De Simone, fratello di Sergio De Simone, deportato ad Auschwitz e unico italiano tra i venti bambini di varia nazionalità lì selezionati dal dottor Kurt Heissmeyer come cavie umane per i suoi esperimenti medici. Il piccolo Sergio, che aveva solo otto anni, trovò la morte nel campo di concentramento di Neuengamme presso Amburgo.
Il fanciullo e gli altri 19 bambini ebrei, tra cui coppie di fratelli e sorelle, furono utilizzati per mesi come cavie per le indagini mediche da Heissmeyer fino a quando il 20 aprile 1945 i bambini assieme a quattro detenuti adulti, che li avevano assistiti nel campo di concentramento, vennero portati nella scuola di Bullenhuser Damm ad Amburgo. Qui, condotti nello scantinato dell’edificio, gli adulti vennero impiccati ai tubi del riscaldamento sotto il soffitto, mentre ai bambini venne iniettata morfina per farli addormentare e poi appesi a un gancio sulla parete o come dichiarerà durante un interrogatorio nel 1946 Johann Framm, l’uomo delle SS che materialmente posizionò i cadaveri sul muro, appesi a “un gancio come quadri alla parete”.
Gli alunni avranno così la possibilità di confrontarsi con uno storico sul tema della deportazione e lo sterminio degli ebrei e di ascoltare la storia del piccolo Sergio dal racconto di Mario De Simone, che ha fatto della testimonianza della storia del fratello una missione di vita. “Chi s’impegna a conservare la memoria – ha dichiarato la dirigente scolastico del II Istituto Comprensivo Teresa Staiano – compie un’opera che rende il mondo un luogo più umano: oltre i numeri di un eccidio o di un naufragio, di ieri o di oggi, ci sono dei nomi, dei volti, delle storie, dunque delle persone, degli esseri umani, ciascuno prezioso nella sua unicità”.