Un lattante di due anni e mezzo in arresto cardiocircolatorio per bronchiolite, l’intervento della Tin poi il trasferimento al Santo Bono
È ancora in pericolo di vita il bambino di due mesi e mezzo, originario di San Marzano sul Sarno, che la scorsa notte ha avuto una violenta crisi provocata dalla bronchiolite. Era ricoverato nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Nocera. Improvvisamente le sue condizioni sono peggiorate, arresto cardio respiratorio complicato da un pneumotorace bilaterale. Viene trasferito in Terapia intensiva neonatale. Di turno c’era il medico Attilio Barbarulo, allerta subito gli anestesisti. Il bambino viene assistito e stabilizzato. Questa mattina è stato trasferito in Rianimazione pediatrica al Santobono a Napoli. La prognosi è ancora riservata.
L’allarme bronchiolite, in atto ormai da alcune settimane, ha spinto la dirigente di Pediatria dell’Umberto I, Cristina Di Stefano, ad organizzare alcune settimane fa un’area sub intensiva della divisione per accogliere e assistere i bambini affetti dalla tipica patologia invernale. Insomma un’organizzazione preventiva in vista del picco della malattia. I posti a disposizione sono quattro, ma ben presto le richieste di ricovero sono aumentate, al momento i bambini assistiti sono otto mentre il Servizio regionale di trasporto neonati continua a chiedere disponibilità.
“Insomma – ha detto un medico – Nocera è diventata la valvola di sfogo, non solo della provincia di Salerno, ma anche di una vasta area di quella napoletana. Identica cosa succede a Battipaglia mentre l’ospedale Ruggi di Salerno se ne tira fuori, attualmente i bambini ricoverati per questa malattia sono due. Eppure basterebbe un’organizzazione preventiva per affrontare al meglio l’emergenza bronchiolite che è una malattia che non dura un anno ma soltanto alcuni mesi”.