Senza risultati la protesta di questa mattina a Nocera Inferiore dei familiari dei disabili. L’Asl concede solo un tavolo tecnico. “Le strutture convenzionate sapevano”
Soltanto la convocazione di un tavolo tecnico in programma il prossimo 22 ottobre. E’ il risultato della protesta inscenata questa mattina davanti al Distretto sanitario 60 dell’Asl Salerno a Nocera Inferiore dai genitori dei disabili a cui sono state sospese le terapie di riabilitazione. Una doccia fredda per le famiglie presenti al sit in. In pratica l’azienda sanitaria ha confermato che i fondi sono finiti ed i tetti di spesa superati.
La delusione
Nell’incontro avuto da due rappresentanti dei manifestanti con il direttore del distretto, il dottore Vincenzo Tramontano, è stato anche proposto di far continuare nelle due aziende convenzionate del Distretto 60 le terapie per i casi più gravi. C’è stato un altro no. Ed è stato detto che la responsabilità di questa situazione è delle strutture convenzionate che erogano le terapie perché erano a conoscenza dei tetti di spesa da non superare.
“E’ facile addossare la responsabilità alle aziende – ha detto Carlo Morelli, direttore tecnico di Villa dei Fiori – ma la verità è che c’è una sperequazione nella distribuzione dei fondi per la riabilitazione a favore dei disabili. Nel Distretto 60, dove c’è una popolazione di 93 mila abitanti la media di spesa pro capite è di 27, 70 euro; a Battipaglia, con una popolazione di 71 mila abitanti, si arriva a 53,85. E si potrebbe andare avanti con altri esempi”.
“Ricorreremo alla magistratura”
Molti dei genitori presenti alla protesta hanno annunciato che ricorreranno ai giudici per far rispettare il diritto alla salute dei loro figli. Come faranno i genitori di un ragazzo di 17 anni affetto da distrofia muscolare di Duchenne, un male terribile, la più grave delle distrofie. Grazie alle terapie stava meglio, riesce a respirare in maniera autonoma.
“Mi sono reso conto – ha detto l’avvocato Domenico Vuolo – che aver presentato una diffida al Distretto e all’Asl non è servito. Domani consegnerò al giudice il ricorso ex articolo 700. Solo la magistratura potrà fare qualcosa. Bisogna assicurare la continuità terapeutica. Non si può sospendere tutto improvvisamente. E non dare nemmeno informazioni su come continuare a curarsi”.
Il comunicato dell’Asl
L’Asl Salerno ha diffuso una nota. “Premettiamo – si legge – che le strutture accreditate dell’area Riabilitazione ad inizio anno hanno regolarmente sottoscritto il contratto per il 2019, quindi con una chiara cognizione dei volumi di prestazioni da assicurare nei dodici mesi e relativi tetti di spesa”.
“Nel corso dell’anno 2019 questa Azienda, dopo un lungo percorso di approfondimento tecnico, ha riorganizzato l’assistenza riabilitativa ex art.26 scorporandone l’assistenza ai bambini affetti da autismo che assorbiva in modo preponderante le risorse economiche dell’area, lasciando scoperte le altre tipologie riabilitative, ed anche provocando l’effetto di allungare i tempi di attesa”.
“La scelta effettuata dall’Asl Salerno, condivisa a livello regionale, è stata pertanto dettata proprio dalla volontà di migliorare la copertura assistenziale riabilitativa in un settore estremamente delicato, con un particolare riguardo per i bisogni assistenziali dei minori e delle loro famiglie: di fatto la destinazione di risorse dedicate all’assistenza ai bambini con autismo ha reso disponibili più risorse per gli altri trattamenti riabilitativi”.
“Quanto riportato a mezzo stampa, ovvero l’interruzione delle prestazioni riabilitative è fenomeno circoscritto che riguarda solo alcune strutture, laddove per la quasi totalità dei centri la copertura potrà essere garantita fino a dicembre”.