Era legittima l’ordinanza del sindaco Torquato sui fiumi. Imponeva a Genio Civile e Consorzio di Bonifica a pulire e fare manutenzione
Prima di tutto l’ambiente, la sicurezza e la salute dei cittadini. Lo ha sancito il Tribunale amministrativo regionale, sezione di Salerno, che ha respinto l’istanza avanzata dalla Regione Campania per rendere nulla l’ordinanza numero 36 del 2019 del sindaco di Nocera Inferiore accogliendo le tesi dell’avvocato del Comune Sabato Criscuolo. Manlio Torquato nel luglio scorso l’aveva firmata per far eseguire dal Genio Civile, ente operativo della Regione e dal Consorzio di bonifica integrale Sarno, la pulizia dei corsi d’acqua che attraversano la città, Solofrana, Cavaiola e Alveo Comune Nocerino. Nello stesso documento si chiedeva il consolidamento delle sponde dei fiumi.
Il commento del sindaco
“E’ un risultato importante – ha dichiarato Torquato – che fa giustizia di quanto i nostri Comuni chiedono da anni per la pulizia di alvei e torrenti, fattori di rischio per le nostre comunità”. “Nella comparazione dei contrapposti – recita il Tar – occorre privilegiare il bisogno primario alla salvaguardia dei valori ambientali e con essi, della sicurezza e salute pubblica entro il contesto territoriale attinto dai riscontrati fenomeni di degrado degli alvei e dei muri spondali”.
La sentenza
Nell’ordinanza del 22 luglio scorso il sindaco sottolineava “la mancata manutenzione degli alvei dei tre corsi d’acqua e la presenza sempre più numerosa di detriti e vegetazione spontanea al loro interno, con la creazione in diversi tratti di vere e proprie isole di terra e arbusti che riducono notevolmente la sezione idraulica degli stessi e costituisce, in previsione di brevi ma abbondanti piogge estive ed autunnali, reale e imminente pericolo per la pubblica incolumità per la possibile tracimazione delle acque con conseguenti allagamenti e danni alle colture, cose, animali ed abitazioni delle aree circostanti”.
Per il Tar “la rappresentata situazione di rischio esondativo” è reale e aggravata anche alla luce delle recenti precipitazioni temporalesche. C’è poi il rischio igienico-sanitario per il proliferare di insetti, ratti e animali striscianti e “una prolungata incuria manutentiva dei corsi d’acqua che ha raggiunto “una soglia emergenziale di inderogabilità degli interventi prescritti” che giustifica l’ordinanda del sindaco.
“E’ una sentenza che fa chiarezza – ha detto il consigliere comunale Vincenzo Stile – ora ci aspettiamo una presa d’atto da parte di questi enti e la programmazione di una manutenzione dei fiumi e corsi d’acqua senza scaricare barili tra di loro, ma rispondendo alle responsabilità in modo maggiore, asportando detriti e piante e rinsaldando gli argini. Ci arriveremo? Nel frattempo meglio pensare di costituire un ente unico per la manutenzione e la sorveglianza ambientale che mantenga in se tutte le responsabilità e competenze”.