Sbarca in città il quartier generale della Rete dei popolari in Campania. Con De Mita e Pomicino. Promotore dell’incontro il consigliere Della Mura
Domani Ciriaco De Mita e Paolo Cirino Pomicino saranno a Nocera Inferiore. E’ la nuova tappa della Rete dei popolari in Campania. In Galleria Maiorino, inizio ore 10,30, illustreranno i motivi che hanno spinto i due ex DC, una volta avversari nello stesso partito, ad immaginare un nuovo soggetto politico. L’obiettivo è essere in campo alle prossime elezioni regionali. L’incontro è stato organizzato dal consigliere comunale Gennaro Della Mura uomo di fiducia sul territorio di Luigi Cobellische anche lui è in partita.

Il più attivo tra i due storici esponenti della “balena bianca” è l’ex ministro al Bilancio dello scudocrociato Paolo Cirino Pomicino. E’ lui ad organizzare, telefonare, mandare messaggi. Usa le nuove tecnologie per organizzare, incontrare, richiamare vecchi amici come whatsapp, chat, video chiamate.
Ciriaco De Mita, dall’alto dei suoi 91 anni ritiene che “in Campania c’è una pluralità di intelligenze che può dare vita a questo soggetto politico e perché nella nostra regione è forte il desiderio di recuperare tale memoria storica”.
“Le nostre idee non sono fuori moda”

A sentire le cronache dei precedenti incontri, come quello di ottobre a Torre del Greco, non è un’operazione nostalgia. Il piglio è lo stesso degli anni ruggenti e i ragionamenti che volano alto possono sembrare antichi. E invece sono tremendamente moderni, anche se parole come popolarismo e solidarismo rischiano di apparire desuete e fuori moda.
“Ma non lo sono, semmai se ne avverte la mancanza”, osserva Pomicino, tra gli ispiratori del raduno che mette insieme culture democristiane di ieri e di oggi, vecchie e nuove generazioni, padri o “figli di” che non si arrendono e che intravedono nel vuoto della politica attuale uno spiraglio non per rifondare la Dc ma per creare un movimento (o un partito) moderato, centrista, ancorato nel popolarismo, che punti (ovviamente) alle prossime regionali e sappia guardare oltre con la convinzione che ci sia nel Paese lo spazio per radicarsi e riproporre antiche (nel significato nobile del termine) esperienze secondo una visione moderna.
In termini elettorali la loro valenza è già dimostrata e vincente. Nel 2015 furono circa 50mila voti centristi a decretare il sorpasso di Vincenzo De Luca su Stefano Caldoro per la corsa alla Regione. E, dopo 5 anni, quel serbatoio di voti potrebbe essere di nuovo determinante in un confronto, quello che oggi appare, rinnovato se è vero che il candidato presidente del centrodestra è di nuovo Caldoro. Al netto di civiche deluchiane, ipotesi di alleanze tra Pd e grillini.