Minacciati dalle bombe, Anna e la sua famiglia fuggono dall’Ucraina, trovano ospitalità e assistenza a Nocera
di Christian Geniale
Non solo la sua complessa malattia, ma anche le bombe sul suo Paese, l’Ucraina. Ha soltanto 18 mesi Anna, nome di fantasia di bambina ucraina affetta da una malattia neuromotoria che, protetta da mamma e papà, insieme ai suo tre fratellini, il più piccolo appena sei mesi, sono riusciti a fuggire dai bombardamenti. Tutti insieme hanno intrapreso la fuga della speranza sino in Italia, ospiti di familiari che vivono qui da diversi anni a Nocera Inferiore.
La mamma di Anna riesce a mettersi in contatto con una sua amica d’università chiedendole aiuto. Sono disorientati, non conosco la lingua e con se non portano grandi economie. La donna, ascoltando la richiesta di soccorso, non si tira indietro e ospita la famigliola nella sua casa nocerina. Ora, però, c’è bisogno di provvedere ai bisogni della piccola Anna e i suoi genitori non hanno idea di come poter fare per garantire un minimo di cure. La sua patologia, infatti, richiede continue sedute di fisioterapie.
Eleonora Pastinesi è una fisioterapista, da 22 anni lavora a Villa dei fiori. Una sua ex paziente la contatta e le parla di Anna. Eleonora non ci pensa neanche un attimo e decide di occuparsi lei per le fisioterapie a domicilio, gratuitamente, dopo le ore di lavoro.
E’ il 25 marzo, la professionista avverte Villa dei Fiori dell’impegno post lavorativo che ha deciso di assumere. La direzione sanitaria non solo le fa sapere che potrà occuparsi di Anna, ma lo potrà fare nelle sue ore di lavoro. Infatti Villa dei Fiori ha deciso di farsi carico immediatamente delle cure della bambina in attesa che la burocrazia faccia la sua parte garantendo l’assistenza sanitaria alla bambina.
Dallo scorso 26 marzo Anna è in cura cinque giorni alla settimana, accudita dalle mani di Eleonora in attesa del piano terapeutico da parte dell’Asl Salerno, che verrà indicato dal medico prescrittore a seguito della visita effettuata quest’oggi. “E’ un piccola storia – ha detto Eleonora – ma ci racconta tante cose, dalla situazione tragica che vivono le persone che fuggono dalla guerra in Ucraina, a quanto sia fondamentale essere capaci di esprimere la nostra solidarietà umana non con le parole, ma con gesti concreti, che li aiutino davvero”.