La comunità ucraina di Nocera Inferiore nelle scuole della città per aiutare i piccoli profughi a partecipare attivamente alle lezioni
Saranno cittadini ucraini che vivono a Nocera Inferiore ad adoperarsi come mediatori culturali per i bambini profughi che nei prossimi giorni saranno accolti nelle scuole. Un appello alla comunità ucraina che vive in città è stato rivolto dall’amministrazione comunale e da alcuni dirigenti scolastici per ovviare alla mancanza di traduttori. E la risposta è stata positiva.
Sono già una decina i volontari. Non c’è un numero preciso di quanti ragazzi in fuga dalla guerra parteciperanno alle lezioni, il dato dovrebbe essere fornito nei prossimi giorni dalla prefettura.
“Ovviamente – ha spiegato l’assessore Federica Fortino – tutto viene filtrato dalla prefettura in quanto dobbiamo tutelare la nostra scuola. Nelle aule entreranno alunni censiti e mediatori vaccinati”. Nelle scuole che hanno aderito all’accoglienza, dalle elementari alle superiori, private comprese, ci si sta interrogando su come poter integrare al meglio gli studenti che hanno lasciato il loro Paese.
Tenerli in aula e parlare di grammatica, storia o geografia in una lingua a loro completamente sconosciuta, sarebbe monotono e controproducente. Si è pensato, invece, di farli partecipare a lezioni di materie dove la lingua non è un grande ostacolo come la musica o l’educazione fisica e dove la partecipazione sarebbe molto più ludica e partecipativa.
Alcune esperienze sono già iniziate come al primo istituto comprensivo dove una ragazza delle medie sta seguendo sia lezioni con docenti in italiano, sia collegandosi alcune ore al giorno con la sua scuola in Ucraina in una città ancora fuori dai bombardamenti per seguire la didattica a distanza. L’amministrazione comunale intende anche coinvolgere le società sportive per offrire ulteriori momenti di accoglienza.