La dolcezza dei nostri dolci si mescola con la solidarietà per il popolo ucraino, grazie all’impegno di tanti, soprattutto giovani
di Ida Lenza
Il bene chiama bene. Potrei sintetizzare così l’ultima settimana. Lanciata un’iniziativa la scorsa domenica dalle pagine di questo giornale a favore della raccolta di beni alimentari e sanitari per il popolo ucraino, la risposta è stata generosissima. E quindi i ringraziamenti sono dovuti.

Il primo grazie è ai miei alunni della II A della scuola media De Lorenzo. Dopo una lezione in classe sulle ragioni della guerra e l’attualità, sono andati a casa, hanno rotto i salvadanai e con i loro risparmi hanno comprato alimenti per l’iniziativa “La scuola per l’Ucraina”, organizzata dal II Istituto comprensivo di Nocera Inferiore in collaborazione con tutti gli altri comprensivi, a supporto della raccolta di cibo e medicine promossa dall’associazione “Sos medici e volontari”. Proprio oggi il medico Rino Pauciulo è riuscito a far partire da Corbara, grazie alla collaborazione della sua collega Svetlana Vitko il primo carico di farmaci e presidi di emergenza per l’ospedale di Kiev. Arriverà nella notte tra lunedì e martedì.

Grazie ragazzi non solo per la donazione, ma per la lezione di educazione civica che avete messo in atto, un compito di realtà come lo definirebbero gli esperti della scuola, una grande lezione di solidarietà e umanità come preferisco chiamarla io.
Grazie a tutti coloro che hanno portato qualcosa ai punti di raccolta allestiti dalla mia scuola. A Silvana che, appresa la notizia della possibilità di donare, è andata al supermercato a comprare il necessario per neonati e ce l’ha portato. A Lucia, mia amica ormai da più di vent’anni, che letto quello che stavamo facendo ha diviso la sua spesa con noi. Al mio amico Dario Pandolfi, farmacista a cui ci siamo rivolti come docenti e personale Ata per comprare farmaci da inviare in Ucraina. Con professionalità Dario ci ha consigliato e, dopo averci fatto un cospicuo sconto, ci ha donato anche lui medicinali da far partire con i nostri pacchi.
Grazie alla mia preside che ci ha permesso di aiutare il popolo ucraino, ai miei colleghi e ai collaboratori scolastici che con le loro donazioni e il loro lavoro hanno permesso di caricare sei auto e due furgoni di alimenti e medicinali. Caterina, la mia collega di Arte e Immagine, e Valeria, la mia collega di Inglese, mi hanno ringraziata per l’iniziativa. Sono io, invece, che vi ringrazio insieme a tutti quelli che mi hanno aiutata a realizzare questa raccolta perché fare del bene fa sentire utile e, ieri, così ci siamo sentiti tutti. Questo è puro Vangelo per dirlo con le parole del cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa.
La ricetta

E sulla scorta di questa ondata di generosità, vi dono una ricetta che ho sperimentato 20 giorni fa ed è stata molto apprezzata a casa: le ciambelline al vino rosso.
INGREDIENTI: 250 g farina 00, 135 g di zucchero, 100 ml dino rosso fermo, 90 g di olio di semi di arachide, 20 g di cacao amaro in polvere, scorza di mezza arancia grattugiata (io non la metto), 1 g di cannella in polvere, 1 pizzico di chiodi di garofano in polvere (io ne metto un po’ di più), 6 g di lievito in polvere, zucchero di canna q. b.
PROCEDIMENTO: Mescolate in una ciotola tutti gli ingredienti secchi. Unite poi l’olio, il vino e impastate. Prelevate dall’impasto – appiccicoso ma non particolarmente morbido – una pallina, formate un cilindro che unirete a mo’ di ciambelline. Procedete fino ad esaurire l’impasto. Passate le ciambelline nello zucchero di canna, poi adagiatele su una leccarda con carta forno e fate cuocere in forno preriscaldato a 175° per 13 minuti. Per ciambelline più friabili continuare per altre 3/4 minuti la cottura.