“Il sindaco di Pagani ostacolò e si frappose al connubio politico mafioso che in quegli anni segnò la vita dei Comuni”
La commissione consultiva per la Toponomastica cittadina presieduta dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris ha approvato, su proposta dell’Assessore ai Giovani e al Patrimonio, con delega alla Toponomastica Alessandra Clemente, l’intitolazione di una strada all’avvocato Marcello Torre, sindaco di Pagani ucciso l’11 dicembre 1980 dalla camorra.
Una vicenda umana e politica, la sua, che ricorda quelle di altri politici, su tutti Piersanti Mattarella, fratello dell’odierno Presidente della Repubblica, che da dirigenti dell’amministrazione comunitaria, agiscono nel rispetto delle regole dello Stato e non di quelle dei compromessi sottaciuti e malavitosi. Una scelta che costa la vita.
«Marcello Torre – dichiara l’Assessore Clemente – da sindaco ostacolò e si frappose al connubio politico mafioso che in quegli anni segnò la vita di tanti comuni tra i quali Pagani. Il suo delitto è rimasto impunito fino al 2002 quando furono condannati il suo esecutore e il mandante Raffaele Cutolo dissipando le ombre che fino ad allora strumentalmente erano state calate sulla sua figura di avvocato”.
“Torre in realtà, come scrive la Commissione Parlamentare Antimafia, fu colpevole di non aver favorito il sodalizio criminale nell’affidamento di appalti per la rimozione delle macerie dopo il terremoto dell’Irpinia e non si piegò alle minacce e ai “segnali” che gli venivano inviati e per questo è un esempio di rettitudine nell’azione amministrativa. Siamo felici che Napoli avrà una strada a lui intitolata».