La vicenda della farmacia dell’Asl di via Falcone arriva alla Camera attraverso un’interrogazione del parlamentare di FdI, Gemmato
Approda alla Camera il caso della farmacia distrettuale dell’Asl Salerno di Nocera Inferiore, fatta emergere grazie ad alcuni articoli di In Prima News e de Il Mattino. Il deputato di Fratelli d’Italia e segretario della commissione Affari sociali della Camera, Marcello Gemmato, ha presentato un’interrogazione al Ministero competente.
«Secondo quanto si evince da fonti di stampa – ha scritto Gemmato – sembrerebbe che molti pazienti abbiano segnalato gravi disservizi relativi all’assistenza farmaceutica (distribuzione diretta, ndr) erogata dalla farmacia del distretto 60 della Asl di Salerno». A causa del limitato orario di apertura della farmacia, i pazienti sarebbero costretti a sostenere lunghe attese per ritirare i farmaci, aggravate dal fatto che la farmacia avrebbe esposto all’ingresso un cartello nel quale avvisa che vengono servite soltanto le prime 50 persone.
«Appare chiaro ancora una volta – prosegue l’interrogazione – che il meccanismo della cosiddetta “distribuzione diretta” del farmaco per il tramite delle strutture sanitarie pubbliche comporta da un lato un presunto vantaggio riferito al minor costo a carico del bilancio dello Stato, e dall’altro una serie di svantaggi economici sia per gli assistiti sia per il bilancio dello Stato, e svantaggi per i soli cittadini sotto il profilo sanitario e sociale».
<<Appare invece evidente – continua Gemmato – che la distribuzione dei farmaci per il tramite delle farmacie private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale sia più funzionale a dare risposte efficaci ed efficienti alle esigenze dei pazienti». Per tale motivo, il deputato chiede al Ministero «quali iniziative di propria competenza intenda adottare al fine di garantire il servizio di assistenza farmaceutica nell’ambito dei Lea, ovvero la puntuale erogazione dei medicinali attraverso tutte le strutture sanitarie pubbliche, scongiurando eventuali e future disfunzioni e conseguenti gravi problemi ai pazienti».