Sei consiglieri comunali di opposizione criticano l’operato dell’amministrazione De Maio, “arroganza, protervia e sciatteria”
Duro attacco dei gruppi di minoranza al sindaco di Nocera Inferiore, Paolo De Maio, e all’amministrazione comunale. Antonio Romano, Antonio Iannello, Rosa Giordano, Giuseppe Odoroso, Pasquale D’Acunzi e Giovanni D’Alessandro hanno firmato un documento nel quale ricostruiscono alcune vicende amministrative che, secondo loro, evidenziano “arroganza e protervia”.
Si parte dalla recente sentenza del Tar che si è espresso sul concorso per dirigente del settore territorio e ambiente. I giudici amministrativi hanno annullato tutti gli atti accogliendo il ricorso dell’architetto Antonio D’Amico che, secondo in graduatoria, sperava di essere assunto dopo le dimissioni del collega Giovanni Lanzuise. Così non è stato in quanto l’amministrazione comunale ha deciso di indire un nuovo bando concorsuale per l’affidamento dell’incarico a tempo determinato. Per i giudici amministrativi manca una valida motivazione.
“Ci troviamo di fronte – scrivono i consiglieri – ad un consapevole disegno finalizzato ad impedire all’architetto D’Amico di ricoprire il posto vacante di dirigente del delicatissimo settore urbanistico. È una chiara violazione di legge che fino a qualche mese fa configurava l’abolito reato di abuso di ufficio. L’annullamento è stato determinato dalla mancanza di motivazione che denota una evidente sciatteria amministrativa di dirigenti e funzionari che hanno predisposto gli atti. Sciatteria che già in altre occasioni abbiamo avuto modo di denunciare”.
“Il Tar ha, inoltre, evidenziato che il tentativo pretestuoso dell’amministrazione, successivo all’adozione dell’ordinanza cautelare, di motivare in merito al mancato scorrimento della graduatoria è risultato illegittimo – affermano i consiglieri comunali – tanto da far scrivere ai giudici amministrativi che, fermo il rilevato difetto di motivazione sotto il profilo appena delineato – che da solo consentirebbe l’annullamento dei provvedimenti in discussione – il Collegio osserva che le ulteriori ragioni prospettate dall’Amministrazione non risultano idonee a giustificare, altrimenti, la scelta organizzativa operata, la quale si palesa complessivamente illogica, contraddittoria e, persino, sintomatica di sviamento del potere”.
Per i gruppi di opposizione si tratta di una “scelta scellerata” come quelle delle dimissioni di tre assessori per la vicenda della social card, il mancato rinnovo dell’incarico del comandante della polizia municipale per la prescrizione delle contravvenzioni, la vicenda di Villa dei Fiori”, “una sconfitta del sindaco Paolo De Maio”.
“L’abolizione del reato di abuso di ufficio – continuano – ha salvato il sindaco, gli assessori (coinvolti in delibere di giunta finalizzate ad ostacolare D’Amico) ed i dirigenti che hanno istruito l’atto amministrativo, da un procedimento penale, in cui la prova era documentata dagli atti bocciati dal Tar. Resta però, a loro carico, la responsabilità per presunto danno erariale per le indennità da mancata chance che l’architetto D’Amico potrebbe richiedere, oltre le spese legali ove mai l’Ente dovesse ricorrere al Consiglio di Stato”.
Critiche sono arrivate anche per la modifica del Piano operativo del Puc, tra l’altro appena approvato dalla Provincia di Salerno, “che il sindaco si accinge a portare in consiglio comunale”. Anche su questa delibera l’opposizione “ha già segnalato incongruenze ed errori procedurali, peraltro già sottoposti al Tar da un cittadino che ha presentato ricorso”. I
“Invitiamo, ancora una volta, il sindaco e l’amministrazione ad effettuare un momento di riflessione su questo procedimento che andrà ad incidere sull’ampliamento della zona industriale, tra l’altro, già attenzionata, negli ultimi tempi, da indagini giudiziarie per gravi episodi di infiltrazioni delinquenziali”, scrivono nella nota i consiglieri comunali.