Dopo la presunta epidemia di suicidi tra adolescenti arriva la ragazza zombie “horror dei noantri”. Dietro l’angolo ci potrebbe anche essere il linciaggio
Il Web è un mondo strano e fluido, lo sappiamo bene. I fenomeni virali sono sempre pronti ad esplodere. Il problema è riconoscerli. Così capita che puoi notare in giro sui social, video di persone immobili, fotografie di soggetti completamente nudi, esseri umani vestiti in maniera imbarazzante mentre cercano di realizzare un paio di passi di danza discutibili. Tutto senza un perché. Giovani e meno giovani preferiscono diventare i fenomeni del momento anche a costo di rimetterci la vita.
Chi si ricorda di Blue Whale? Nel 2016 la fantasiosa (e dubbia) ricostruzione della trasmissione “Le Iene” convince il pubblico italiano dell’esistenza di un’epidemia di suicidi di cui sarebbe responsabile un macabro gioco: 50 giorni di prove sempre più malate separano gli adolescenti da una fine orribile. Il contatto tra le vittime e i curatori, cioè coloro che prescriverebbero le prove, avverrebbe su Internet sulla base di codici di riconoscimento insospettabili come hashtag sui social network, in particolare #f57.
A distanza di qualche anno, assistiamo a un fenomeno in salsa campana: la “The Ring mania”, un fenomeno diffusosi in diversi luoghi: Qualiano, Napoli e Afragola. Secondo il medesimo copione, una giovane donna vestita di bianco, emula della protagonista del famoso film horror Samara Morgan,gira in strada di notte, spaventando i poveri passanti. Samara è apparsa anche nell’Agro nocerino sarnese, a Pagani, nelle scorse ore. Segnalazioni varie con tanto di foto e video, tra l’incredulità e il sarcasmo di tanti. Immancabile, e degna di tanta cinematografia alla Luciano De Crescenzo, è scattata addirittura la corsa al lotto.
Uno scherzo diventato virale nelle ultime settimane e che è addirittura sfociato in situazioni incresciose: al Rione Salicelle di Afragola, la giovane travestita dal popolare personaggio della saga cinematografica, si è imbattuta in un gruppo di ragazzi che non hanno gradito lo scherzo e l’hanno picchiata. Non c’è limite al potere persuasivo di una fotocamera. Non c’è limite alla forza virale dei social network.
Le cosiddette «Challenge» solleticano l’emulazione nonché il protagonismo nascosto in noi. Non importa se a lanciarle sia stato un personaggio noto o un comune utente: fondamentali sono la fantasia dell’impresa e la quantità di divertimento che è in grado di portare sullo schermo dello smartphone di chi guarda. Ed è subito demenza.