La cerimonia in onore di San Michele Arcangelo questa mattina nella cattedrale di San Prisco. Per rappresentare la quotidiana lotta del bene contro il male
Questa mattina per la prima volta la Polizia di Stato ha celebrato nella cattedrale di Nocera il suo santo patrono San Michele Arcangelo. Il rito religioso è stato officiato da monsignor Domenico Cinque, parroco della Cattedrale e Vicario Foraneo della Città di Nocera Inferiore, coadiuvato dal cappellano provinciale della Polizia di Stato, don Giuseppe Greco.
Alla presenza del prefetto Francesco Russo e del questore Maurizio Ficarra si è registrata un’ampia e sentita partecipazione di rappresentanze del personale della Questura di Salerno, degli Uffici delle Specialità, dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, dei familiari delle “Vittime del Dovere” e dei “Caduti in Servizio”, nonché di autorità civili, militari, religiose e di cittadini.
San Michele, santo molto venerato non solo in Italia (Il suo nome in ebraico “Mi-ka-El” significa “Chi come Dio?”) viene rappresentato nell’iconografia sia orientale che occidentale come un combattente, con la spada o la lancia nella mano e sotto i suoi piedi il dragone, simbolo di Satana, sconfitto in battaglia ed è considerato il difensore del popolo di Dio e il vincitore nella lotta del bene contro il male.
Per queste sue virtù eroiche è stato proclamato patrono e protettore della Polizia di Stato da papa Pio XII il 29 settembre 1949 in omaggio alla “lotta” che il poliziotto combatte tutti i giorni al servizio dei cittadini e per tutelare e proteggere la sicurezza e l’incolumità delle persone.