Cresce il numero dei minori vittime di sextortion, la truffa del ricatto sessuale su internet. I consigli della polizia postale su come difendersi
La questura di Salerno mette in guardia le famiglie sul fenomeno chiamato ’sextortion’ ai danni degli adolescenti, aumentato vertiginosamente negli ultimi mesi anche in Italia. A lanciare l’allarme è la polizia postale, secondo cui le vittime avrebbero anche meno di 15 anni. Sono oltre un centinaio le segnalazioni ricevute dagli agenti. Il fenomeno consiste in una serie di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di distruggere la reputazione di ragazze e ragazzi, diffondendo sui social immagini sessuali ottenute tramite live chat.
Tutto inizia con qualche chattata con profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, apprezzamenti e like per le foto pubblicate. Si passa poi alle video chat e le richieste si fanno man mano più spinte. Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro anche esigue, con la minaccia che, in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti i contatti, gli amici e i parenti. Le vittime, intrappolate tra la vergogna e la paura che le immagini intime possano essere viste dai loro contatti, tendono a tenersi tutto per sè, a non confidarsi con nessuno, in particolare con i genitori. Per questo motivo il fenomeno è sottostimato, perché la denuncia impone ai ragazzi un disvelamento ai genitori, che a volte appare più doloroso delle minacce dell’estorsione.
I consigli
Gli agenti della polizia postale consigliano ai ragazzi, vittime di questa terribile rete criminale, di non cedere al ricatto economico; non avere nulla da vergognarsi per aver condiviso immagini intime con sconosciuti; non cancellare i messaggi scambiati o chiudere i profili social, ma fare dei fermi immagine delle conversazioni e delle minacce ricevute, senza dimenticare di chiedere l’immediato aiuto ai genitori.
Per quanto riguarda i genitori, la polizia consiglia di non giudicare irresponsabile il comportamento dei figli, ma valutare che la vergogna e il senso di panico che possono provare li mettono a rischio di compiere atti impulsivi e, soprattutto, ascoltare quanto hanno da raccontare. Gli agenti della polizia postale invitano a segnalare questi possibili fenomeni sul portale www.commissariatodips.it e recarsi, quanto prima, in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia. La tempestività in questi casi è fondamentale per risolvere al meglio le indagini.