I dati su Nocera Inferiore e l’Agro nocerino sarnese saranno resi noti questa sera durante la riunione della Commissione Sanità
Questa sera al municipio di Nocera Inferiore il presidente della commissione consiliare speciale per la sanità, Vincenzo Stile, presenterà i dati ufficiali del Registro dei tumori dell’Asl Salerno 1. La novità è rappresentata che è stato recentemente aggiornato anche se si arriva soltanto al 2013. L’adeguamento da tempo era fermo al 2009.
Numeri e percentuali al momento sono blindati. C’è accordo tra le parti di non svelarli per evitarne un uso speculativo. Insomma si vuole dare ad una malattia temuta come quella oncologica, il massimo rigore dell’ufficialità. “Spesso – ha detto Stile – si lanciano dati basati sul sentito dire e non su riscontri scientifici ed analitici che arrivano da uno studio corretto come può essere quello del Registro dei tumori”.
La sensazione, anche attraverso alcuni commenti trapelati da fonti sanitarie, è che c’è preoccupazione. Nell’area nord della provincia di Salerno, l’agro nocerino sarnese, ci si ammala di più rispetto alla zona sud ed in particolare al Cilento. Questa evidenza non può che fare riflettere anche sul ruolo di altri fattori come lo sviluppo urbano, del traffico e dell’inquinamento e il loro legame contraddittorio con il benessere individuale.
I tumori nell’intero agro nocerino sarnese sono in aumento anche se in linea con i dati nazionali, sia come incidenza che fasce di età e al di sotto di quelli delle regioni del settentrione. L’organo che viene aggredito di più dalle cellule tumorali è quello respiratorio sicuramente per colpa del fumo ma pesa anche l’inquinamento ambientale. Immediatamente dopo ci sono i tumori del colon retto e dell’apparato digerente. Ci sarebbe un aumento delle malattie della pelle e delle leucemie. Dati che riprendono, in qualche modo le analisi effettuate nel 2009.
Dalle tabelle analitiche del Registro emerge, comunque, che nell’intera provincia salernitana ci si ammala di tumore un pò meno rispetto alla media nazionale e molto meno della media nel Nord Italia, questo vale sia per i tumori legati all’alimentazione, sia per molti tumori legati al vizio del fumo. Potrà questo effetto durare a lungo o la globalizzazione delle cattive abitudini coinvolgerà anche gli stili di vita più virtuosi?