Il Tar ha dichiarato inammissibile l’istanza di Potere al Popolo sul recupero coattivo dei tributi comunali non pagati dal 2013 al 2018
“Il Comune di Nocera Inferiore non ha commesso abusi nell’affidare ad una società esterna il recupero coattivo dei tributi comunali”. Lo ha sentenziato il Tribunale amministrativo di Salerno, sezione prima, che ha respinto il ricorso presentato dalla sezione nocerina di Potere al Popolo.
Secondo l’associazione politica il Comune avrebbe commesso delle illegittimità affidando ad un’azienda il servizio di riscossione coattiva dei tributi comunali come Tarsu, Cosap, Imu ed Ici per il periodo 2013 – 2018. Il ricorso puntava a rendere nulli, tramite sospensione, la determina dirigenziale del 24 settembre scorso, firmata dal dirigente del settore Affari Generali -Servizio Avvocatura, Silvia Esposito, che affidava il servizio alla Gamma Tributi e tutti le conseguenziali attività amministrative come la gara d’appalto a mezzo di procedura negoziata e il relativo verbale.
Secondo il Tar, invece, il ricorso è inammissibile in quanto l’affidamento di riscossione coattiva non determina un incremento del costo a carico del contribuente. “In definitiva – scrive il tribunale – il ricorso deve essere dichiarato inammissibile”. Inoltre il provvedimento del Tar sostiene che “il Collegio giudicante non può esimersi dallo stigmatizzare un ulteriore profilo di inammissibilità riguardante la carenza di interesse in capo all’associazione ricorrente in quanto, i provvedimenti impugnati, si rivelano del tutto inidonei ad arrecare agli interessi collettivi tutelati dalla parte ricorrente alcuna lesione concreta ed attuale”.
“Siamo soddisfatti – ha commentato il sindaco Manlio Torquato – dell’esito di questo giudizio che vede il Comune vincere un contenzioso importante e fare giustizia di quanto era stato detto a mezzo stampa della presunta illegittimità dell’attività degli uffici. Ciò rende merito non solo delle buone ragioni dell’amministrazione comunale ma tutela anche i recuperi avviati dei tributi non pagati a garanzia del diritto e delle casse dell’ente”. Potere al Popolo aveva sostenuto che l’affidamento del recupero dei tributi avrebbe provocato danni ai contribuenti.