Il racconto dell’evento dove sapori e territorio si sono esaltati dal connubio tra il ristorante Wip di Nocera e il vino Mosaico per Procida
di Andrea Bignardi
Wip e Mosaico per Procida insieme per una serata da ricordare. Un vino coraggioso, ideato da Gaetano Cataldo e Roberto Cipresso, e la cucina firmata da Domenico Fortino e Lorenzo Oliva, hanno offerto a esperti del settore enogastronomico le peculiarità di prodotti straordinari strettamente legati al territorio.
A fare da preludio alla cena, la presentazione del progetto Mosaico per Procida, espressione dell’impegno di Cataldo e della sua “Identità Mediterranea”, realtà che punta a valorizzare, in maniera ampia, i prodotti di punta del bacino del “mare nostrum”.
“Mosaico per Procida – ha raccontato il sommelier – è anzitutto un sogno che, dall’individualità mia e di Roberto Cipresso, è divenuto l’esempio di quanto possa far guardare lontano una visione”.
Arazzo liquido
“Abbiamo immaginato – ha sottolineato Cataldo – un abbraccio dell’economia campana verso Procida rendendo il nostro popolo fiero del fatto che l’isola di Arturo abbia ottenuto l’ambito riconoscimento. Mosaico è il primo vino che celebra una capitale della cultura, il primo che contiene tutte le uve a bacca bianca della Campania, è un vero e proprio arazzo liquido. Ventisei masse di vino, prodotte da altrettante cantine, si sono fuse in una simbiosi armonica, in un esperimento di vinificazione davvero ardito ma ben riuscito”.
Fondamentale è stata la partecipazione di pietre miliari della viticoltura e dell’enologia campana, come Andrea Ferraioli, Marisa Cuomo e Salvatore Falato, oltre che la preziosa consulenza di chef del calibro di Peppe Guida, Nino Di Costanzo, Giuseppe Molaro e Alessandro Feo. Bella l’etichetta della bottiglia firmata dall’artista Caterina Albano. Mosaico per Procida ha saputo, come progetto culturale più ancora che enologico, fare rumore. Cataldo è stato, infatti, ricevuto da Papa Francesco a cui ha donato una bottiglia. La Regione Campania, il Comune di Procida e quello di Castel San Giorgio (Cataldo è originario della cittadina dell’Agro nocerino sarnese) hanno offerto il patrocinio creando anche una rete territoriale senza precedenti.
Mosaico per Procida si è ben accompagnato al piacevole percorso degustativo offerto da Wip che ne ha sposato le finalità. “Con la nostra cucina – hanno commentato Fortino e Oliva – raccontiamo territori, sapori e tradizioni, non dimenticando mai le origini, le radici e la memoria. E dando massima voce a tutti quei produttori che nel territorio credono fortemente”.
La cena
L’apertura delle danze è stata affidata alla pizza “Gamberi”, con fior di latte di Agerola, tartare di gambero rosso di Mazara del Vallo, maionese di mela verde, zeste di sfusato amalfitano, Civolìa, olio evo biologico biancolilla (Monocultivar – Gorghi Tondi), con impasto integrale. Si è entrati nel vivo della cena con una focaccia da blend di farina di tipo 1 e farina alla bietolina rossa, con stracciatella di fior di latte di Agerola, puntarelle romane, filetti di alici di Cetara sotto sale, colatura di alici, olio evo Cultivar del frantoio Leccino Monzo.
Immancabile, nel solco della tradizione nocerina, un interessante scarpariello: pacchero del pastificio Vicidomini di Gragnano, pomodorini di Corbara di Sapori di Corbara – Corbarì, basilico, olio evo Marinese di Francesco Pepe. Tradizione pasquale protagonista con la minestra maritata, con il quid pluris dell’olio extra vergine di oliva Revace di Francesco Pepe.
Lello e Gianfranco Romano del “Gran Caffè Romano” di Solofra, invece, hanno curato la degustazione di dolci, rilanciando il ticket già consolidato con Wip: cassata siciliana, pastiera e, “last but not least”, la colomba artigianale Venus in tre diverse combinazioni. Abbinati ai dolci i liquori di Giuseppe Pastore, l’alchimista del Cilento, titolare del laboratorio artigianale “Manovale del Gusto” di Casal Velino.
Credits: Tibixo Digital Agency